Canali Minisiti ECM

Sla, i trapianti di staminali cerebrali sono sicuri

Neurologia Redazione DottNet | 28/05/2019 19:59

Lo indicano i dati della sperimentazione di fase 1 condotta dal gruppo di Angelo Vescovi dal 2012 al 2015, pubblicati sulla rivista Stem Cells Translational Medicine

Almeno dieci anni di ricerca e alla fine è arrivata la prima risposta: le cellule staminali del cervello possono essere trapiantate in modo sicuro per combattere la Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla). Lo indicano chiaramente i dati della sperimentazione di fase 1 condotta dal gruppo di Angelo Vescovi (nella foto) dal 2012 al 2015, pubblicati sulla rivista Stem Cells Translational Medicine dopo cinque anni di osservazione dei 18 pazienti che hanno ricevuto il trapianto. Coordinato da Vescovi e Letizia Mazzini, il test è stato condotto negli ospedali Maggiore della Carità di Novara e Santa Maria di Terni, nell'Università di Padova e nell'Istituto Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Tutti e 18 i pazienti trattati avevano una diagnosi definitiva di Sla e hanno ricevuto ciascuno da tre a sei trapianti di cellule staminali neurali.

"Abbiamo dimostrato che in pazienti fragili come quelli colpiti dalla Sla si può intervenire con un intervento abbastanza invasivo senza causare problemi", ha detto Vescovi all'ANSA. Per tutti i trapianti di cellule staminali il timore più grande era stato finora che queste cellule difficili da controllare potessero scatenare dei tumori. "Rispetto a sette anni fa siamo molto più tranquilli, anche se sappiamo che è bene non abbassare mai la guardia", ha osservato Vescovi. A garantire la sicurezza, ha proseguito, è che "è più sicuro utilizzare cellule di cui si conosce la storia". Per questo "in tutti i pazienti sono state trapiantate cellule dello stesso tipo, prelevate dallo stesso donatore". Una procedura finora unica perché di solito le cellule staminali vengono prelevate da donatori diversi. "Il nostro gruppo - ha rilevato Vescovi - ha utilizzato cellule prelevate da soli due donatori da aborti spontanei". I ricercatori le chiamano cellule master perché funzionano proprio come il master di un disco: sono il punto di riferimento al quale si torna ogni volta che è necessario produrre nuove cellule e grazie a questa tecnica, ha spiegato Vescovi, "sono state ottenute linee di cellule staminali sicure, stabili e certificate clinicamente, con le quali potremmo fare sperimentazioni per altre malattie".

pubblicità

Le cellule diventano veri e propri farmaci con i quali è possibile condurre sperimentazioni omogenee". Adesso si attende l'autorizzazione per la fase 2 dei test clinici sulla Sla: Vescovi non esclude che possa partire "entro fine anno" e su una sessantina di pazienti. Parallelamente si guarda ad altre malattie perché le cellule staminali omogenee potranno essere disponibili per sperimentazioni su malattie diverse. In Italia, per esempio, è in corso quella sulla sclerosi multipla. "Nel 2020 - ha detto ancora Vescovi - si potrebbero affrontare i primi test sull'uomo per riparare le lesioni spinali croniche, basati sulla combinazione di cellule staminali e nanomateriali biologici che, insieme, permettano la crescita delle fibre nervose. Stiamo preparando la fase preclinica". Al nastro di partenza, invece, studi preclinici su morbo di Parkinson e danni da ischemie da parto".

Commenti

I Correlati

I risultati dello studio condotto dai centri clinici NeMO

Presentata indagine Irccs Mario Negri-Aisla su sclerosi laterale amiotrofica

Studi anche a Sassari, alla base riattivazione virus endogeno

Duemila trapianti allogenici da donatore, 3.500 trapianti autologhi, dal 2019 oltre 900 procedure di terapia cellulare CAR-T

Ti potrebbero interessare

È il risultato di un team della Queen Mary University of London reso noto su Nature Mental Health

Oltre 700 specialisti in branche neurologiche al Congresso Nazionale LICE a Roma per discutere di innovazioni scientifiche nel campo dell’Epilessia

A Napoli un focus sulla medicina di precisione nel campo della neurologia cognitiva e comportamentale

I risultati dello studio condotto dai centri clinici NeMO

Ultime News

La prevalenza d'uso aumenta all’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85. Nel 2022 gli antibiotici hanno rappresentato, con 938,6 milioni di euro, il 3,5% della spesa e l’1,4% dei consumi totali a carico del Ssn

La Corte dei Conti ha condannato il professionista perché avrebbe arrecato un danno erariale per l'ente costretto a risarcire la vittima

Diagnosticato all'Irccs di Negrar, la paziente ha viaggiato di recente nella regione tropicale caraibica. Cos'è, trasmissione e sintomi del virus

Sicuramente viaggia in aereo: è stata trovata su passeggeri che atterrano in Usa da Paesi Ue compreso il nostro, ma ancora no sequenze depositate da laboratori nazionali